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L’unione fa la forza, sempre che non ci siano elezioni in vista  

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 21/01/2025

NurSind dal territorioPunto di VistaSardegna

Partiamo da un presupposto: protestare, scendere in piazza, manifestare quando ci sono problemi gravi è giusto e sacrosanto, quindi il tema non è questo.

No, la questione è un’altra, ossia se per certi problemi non sia giusto fare fronte comune e dare un segnale forte alle aziende e ai dipendenti, di unità e compattezza (almeno quando si può).

Stiamo parlando della manifestazione di venerdì scorso svoltasi presso l’ospedale di Sassari, promossa da alcune sigle sindacali che di fatto, hanno approfittato di un tema serio e grave per dare un segnale di vitalità intestandosi una protesta che duole dirlo, non è proprietà di nessuno.

Le sigle sindacali possono avere vedute diverse su un tema in contrattazione, per esempio, quando c’è da discutere su una qualche risorsa da distribuire a vantaggio di un capitolo o di un altro, a premiare un disagio o un altro ma quando la questione attiene a ragioni di sicurezza di pazienti e lavoratori, di sovraffollamento, di barelle in ogni dove, di condizioni di assoluta precarietà e rischio no, in questo caso il fronte non si può spezzettare e deve essere comune.

In effetti, almeno per quanto attiene all’Aou Sassari, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza RLS, sono nominati nel numero di 1 per sigla; già su questo si potrebbe discutere, come se il tema possa avere sensibilità diverse o maggiore/minore impatto a seconda della tessera che il rappresentante possiede e non dipenda piuttosto dall’abilità nel rilevare difformità dalla norma, nel segnalarle e magari anche nel suggerire soluzioni. Ma tant’è, questo è il metodo che RSU e sigle si sono dati e tutti sono chiamati a risponderne. E così fosse almeno, visto che notoriamente, in ogni gruppo ci sono quelli che trainano, quelli che osservano, quelli che aspettano e quelli che….completate a piacere.

Fino a qualche tempo fa’ il gruppo pareva unito da una comunione d’indenti che è sempre stata molto apprezzata, proprio perché l’attività non aveva come obbiettivo la promozione di una sigla o di un’altra o finalità di proselitismo (almeno apparentemente, certo) ma puntava realmente ad incidere perché certi problemi, alcuni dei quali atavici, avessero soluzione ed altri fossero almeno mitigati.

Oggi questa unione è stata fortemente compromessa da una fuga in avanti di qualcuno che ha ben pensato di sfruttare le segnalazioni provenienti dai reparti sul sovraffollamento, per approfittare del tema forte, come dicevo e sfruttarlo per fini propri che in vista delle prossime rsu, non possono che essere di natura elettorale. Il gruppo dei rappresentanti aveva fatto una segnalazione comune alla direzione generale dell’azienda in effetti ma poi o molto probabilmente prima, qualcuno ha ben pensato di mettere in piedi una manifestazione di protesta a proprio uso e consumo (tutto legittimo sia chiaro) anziché lasciare che fosse il gruppo degli rls a proporla alle proprie sigle, unitaria. Ed ecco come un tema comune, importante, dai gravissimi risvolti, viene sacrificato sull’altare della dea tessera sindacale e perde potenza, creando una sorta di divisione da parte di alcuni che in realtà non esiste perché si badi bene, la sicurezza che deriva dal sovraffollamento e il disagio conseguente che trasforma le corsie in gironi danteschi, non è una proprietà privata e non rende una sigla migliore di un’altra.

Una tessera sindacale non fa primavera.

Andrea Tirotto